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Vi siete mai chiesti quale siano le principali differenze tra i festeggiamenti del veglione in stile occidentale rispetto al capodanno tradizionale giapponese?

Se Halloween e Natale sono feste di “importazione”, il capodanno giapponese (detto anche oshogatsu). Come  facile intuire, si tratta di una festività tradizionalmente molto diversa dalla nostra: essa si protrae solitamente fino al 3 gennaio ed è caratterizzata più che altro da momenti che si passano in compagnia della propria famiglia.

IL CAPODANNO TRADIZIONALE GIAPPONESE: 5 CURIOSITA’ CHE NON CONOSCI

Al di là della durata e del tono della festa, esistono una serie di piccole differenze che contraddistinguono il capodanno tradizionale giapponese da quello tipicamente occidentale.

Ecco un piccolo assaggio:

  • Le decorazioni per la casa sono una prassi particolarmente comune, visto che passeggiando per Tokyo potresti vedere 
    Kadomatsu e Shimekazari che adornano non solo le abitazioni private ma anche negozi e altri edifici pubblici. Nel caso della prima tipologia di abbellimento, si tratta di un insieme di germogli di bambù, pino e rami di prugne. Gli Shimekazari sono costituiti da una corda di paglia e un’arancia amara.
  • Guardare lo show natalizio tradizionale, che dal 1959 accompagna le famiglie giapponesi. Trasmesso sul canale pubblico NHK dalle 7:15 alle 23:45, questo programma di 4 ore e mezza si chiama Kouhaku Uta Gassen e prevede una sfida musicale (infatti, il titolo si traduce letteralmente in Red and White Song Battle).
  • Il cibo tipico per questo evento, come è facile da intuire, non è cotechino e lenticchie. Il suo posto è preso dal Toshikoshi soba (letteralmente tagliatelle di grano saraceno dell’anno), piatto servito a capodanno per simboleggiare il taglio netto rispetto alle sfortune dell’anno precedente, così come i desideri di fortuna e lunga vita.
  • Alcuni minuti prima di Capodanno, alcuni templi suonano una grande campana 108 volte come parte di un rituale chiamato joya no kane. Perché 108 volte? Nel Buddismo, 108 è il numero di desideri terreni che causano molta sofferenza agli esseri umani.

Nonostante i biglietti d’auguri siano sempre meno comuni anche dalle nostre parti, in Giappone hanno un’importanza particolare: si chiamano nengajou, sono venduti in pressoché qualunque negozio e si presentano con stupendi disegni tipicamente giapponesi.

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