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Una studentessa della prefettura di Ibaraki si è suicidata dopo un episodio di bullismo da parte di un insegnante. Si parla molto in questi ultimi tempi di bullismo e, purtroppo, anche nel sistema scolastico giapponese non mancano episodi di violenza fisica o verbale all’interno delle scuole. Il fatto che proprio un insegnante si sia macchiato di una colpa così grave rende il tutto ancora più triste e riprovevole.

La ragazza di soli 15 anni è stata trovata morta il 30 aprile in casa sua, lasciando accanto a sé una nota in cui accusava il suo coach di averla insultata.L’insegante è uno stimatissimo atleta di tennis tavolo, veterano di questo sport e allenatore di diversi atleti che sono arrivati ai tornei nazionali.

Nella nota della ragazza, questo insegnante chiamava i suoi studenti “idioti” e spesso faceva pesanti affermazioni come “Vi ammazzo”; inoltre, ci sono testimonianze di contatti troppo ravvicinati con alcune delle ragazze. La studentessa già dal 15 marzo aveva smesso di frequentare il club di tennis tavolo; sempre in marzo, il consiglio degli insegnanti aveva ricevuto una chiamata anonima che li invitava a prendere provvedimenti verso quell’insegnante e di tenerlo sotto controllo durante le sue lezioni. Purtroppo, non è stato fatto nulla in merito e le conseguenze sono state devastanti.

Lo stesso consiglio degli insegnanti oggi ammette le proprie colpe e si prende la responsabilità per non aver dato ai propri studenti tutta l’attenzione necessaria. Verrà creato un comitato ad-hoc, composto anche da un avvocato, che sarà incaricato di investigare le cause del suicidio e di studiare misure di prevenzione per far sì che un evento simile non possa ripetersi.

IL BULLISMO DA PARTE DI UN INSEGNATE HA AGGRAVATO LE CONDIZIONI PSICHICHE DELLA RAGAZZA

Un’amica della studentessa ha infatti testimoniato dicendo che la giovane aveva problemi con la famiglia.

Senza entrare nel merito di questa vicenda, di cui non conosciamo ovviamente tutte le circostanze, ci sentiamo solo in dovere di dire che i ragazzi in età adolescenziale non dovrebbero mai essere presi poco sul serio, specialmente quando dimostrano gravi insofferenze; inoltre, il ruolo dell’insegnante in ogni paese del mondo dovrebbe essere molto più regolamentato e sottoposto a vari controlli nel corso dell’anno scolastico, proprio per tutelare gli studenti più deboli.

Fonte: Japan Times

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