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Scrittori giapponesi che vi consiglio di leggere per iniziare a capire lo stile della letteratura nipponica.

Uno dei migliori scrittori giapponesi più famosi e apprezzati, in Italia come all’estero, è sicuramente Murakami Haruki.

Scrittore più volte candidato al Nobel per la letteratura, il suo stile sospeso tra la fantascienza e l’onirico è capace di affascinare combinando questi generi con la realtà in maniera accattivante e sensuale.

Tra i suoi libri più famosi troviamo “Kafka sulla spiaggia”, “Norwegian wood” ed il recente “1Q84”; quest’ultimo personalmente lo definirei un capolavoro, in quanto è a mio parere il libro che maggiormente riesce ad esprimere il collegamento tra i due mondi in cui Murakami scrive, cioè quello della realtà e quello del sogno.

Due universi paralleli che incontrandosi generano conseguenze imprevedibili, ma che hanno un loro preciso senso e rapiscono il lettore in un susseguirsi di eventi che lasciano con il fiato sospeso.

1Q84. Libro 1 e 2. Aprile-settembre

Kafka sulla spiaggia

Norwegian Wood

Non è stata certo la prima scrittrice giapponese i cui libri siano stati pubblicati in Italia, ma di certo è stata la prima ad insidiarsi nel mercato letterario italiano generando un vero e proprio boom tra i lettori, i quali tutt’oggi subiscono il suo fascino.

Io stessa ho avuto il primo approccio con la letteratura giapponese proprio con Banana Yoshimoto e ho praticamente collezionato tutti i suoi libri.

Tuttavia, avendo avuto modo di conoscere molti altri autori giapponesi decisamente più profondi, senza comunque nulla togliere a Banana posso considerare i suoi romanzi come piacevolmente “infantili”.

Infantili nel senso che il tema trattato da quasi tutti i suoi romanzi è l’amore tra giovani ragazzi e, anche se si mescolano temi più delicati come il lutto o l’omosessualità, il suo stile rimane sempre un tantino acerbo e, a lungo andare, prevedibile.

Al di là di questa mia piccola critica, consiglio i libri di Banana Yoshimoto a chi cerca letture piacevoli e spunti di riflessione sulla condizione moderna dei giovani giapponesi.

Delfini

Qui vi propongo un salto nel passato: forse qualcuno di voi avrà sentito nominare il libro “Io sono un gatto”.

Ebbene, Natsume Soseki è lo scrittore che ha creato questa perla della letteratura giapponese. Si tratta di un libro magnifico, scritto splendidamente, in cui la voce narrante è proprio quella di un gatto che ci racconta le vicende del suo padrone e della sua cerchia familiare, ma anche le sue personali vicissitudini.

Soseki è vissuto tra la fine del 1800 e l’inizio del ‘900, un periodo in cui il Giappone ha subito grandi cambiamenti a livello sociale, che ovviamente si riflettono sulla scrittura dell’autore e sui suoi personaggi, che affrontano dilemmi personali e riflettono sulla condizione dell’uomo e del Giappone.

Io sono un gatto


Scrittori giapponesi: tutti con un loro stile per capire la letteratura nipponica


Forse poco conosciuta in Italia, la scrittrice Natsuo Kirino è una di quelle che più mi ha colpita e intrigata.

E’ bastato un solo romanzo per innamorarmi del suo stile, e quel romanzo è “Le quattro casalinghe di Tokyo”. Un titolo del tutto banale e fuorviante (sembra che si parli delle casalinghe disperate della serie tv) che, a mio parere, doveva essere lasciato con il titolo originale: “Out”.

Questo perché il libro è tutto tranne che una commedia, in quanto racconta la storia di una donna che uccide il marito dal quale continuamente subisce violenze e vessazioni e chiede alle sue tre amiche/colleghe di lavoro di aiutarla a nascondere il cadavere e di sfuggire alla polizia.

Una metafora di quella che è a tutt’oggi, purtroppo, la condizione di alcune donne giapponesi che con il marito non hanno alcun tipo di rapporto e che però continuano a fingere di stare bene per non deludere le aspettative della società.

Le quattro casalinghe di Tokyo

Scrittore giapponese controverso per eccellenza, ossessionato dall’idea della morte, morì suicida praticando il rituale del seppuku, con cui anticamente si uccidevano i samurai che non avevano saputo proteggere i loro padroni.

Uno scrittore che sicuramente non posso descrivere in poche righe e che andrebbe analizzato con molta cura, perciò qui posso soltanto dirvi che le sue opere sono l’essenza della letteratura giapponese del Novecento.

Letture sicuramente impegnative dedicate a chi non ha paura di affrontare anche temi politici e intellettuali.

Confessioni di una maschera

Premio Nobel per la letteratura nel 1994, Oe è nato nel 1935.

“La foresta d’acqua” è il suo ultimo libro, uscito nel 2019: il protagonista ritorna nella città natale per affrontare la morte del padre e risolvere le questioni sospese legate al suo passato.

La foresta d’acqua

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