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Taito: la zona di Tokyo più antica

Situato a nordovest della Tokyo centrale, il distretto di Taito, comprende le zone di Ueno, Asakusa e Yanaka, un vivido miscuglio di modernità e meraviglie storiche. Meglio conosciuto per i suoi parchi rigogliosi, i tempi antichi, i tipici ristorantini e i festival culturali che lo vivacizzano senza sosta, ogni anno richiama milioni e milioni di turisti. Degna rappresentante della Shitamachi, letteralmente traducibile come la “città inferiore”, Taito è una città dentro la città e uno dei pochi luoghi in cui si presenta ancora l’incanto della vecchia Edo, l’attuale Tokyo.

Taito era un luogo affascinante già nel periodo di Edo (1603 – 1867). Sviluppatosi attorno al fiume Sumida, l’antica e più importante arteria commerciale della metropoli, tutta l’area è cresciuta sino a divenire il baricentro delle attività commerciali e dell’intrattenimento, incoraggiando così il fiore di una fitta rete di mercanti, comunità di artigiani e persino contadini.

NON SI PUO’ DIRE DI AVER VISTO TOKYO SE NON SI E’ STATI ANCHE A TAITO

E oggi serve da promemoria sentimentale di un passato di splendori. Praticamente ogni singola strada o viuzza ospita ristorantini e negozi secolari di tradizionali e autentiche squisitezze, manufatti artigianali di squisita bellezza e souvenir del tutto unici da riportare con sé per la famiglia e gli amici.

TURISMO E SHITAMACHI

Il modo migliore per visitare Taito, con i suoi 10 km² il più piccolo dei 23 distretti di Tokyo, probabilmente è a piedi. Le principali attrattive sono infatti una appresso all’altra e le persone del luogo sono sempre felici di aiutare chi vi si perde. Ma anche i mezzi di trasporto pubblico sono convenienti oltre che efficienti, soprattutto treni e autobus. Taito è sommariamente suddivisibile in quattro zone:

Ueno è perfetta per l’esplorazione culturale e il godimento artistico: autentici templi buddisti e scintoisti, musei nazionali, gallerie d’arte, uno zoo di una fama mondiale e, in primavera, una vertigine di ciliegi in fiore. Quasi ogni giorno sono di scena anche le arti tradizionali dello spettacolo, tra queste il rakugo, il modo tradizionale di narrare storie comiche.

La colossale lanterna rossa del Kaminarimon Gate ad Asakusa è probabilmente il luogo più fotografato. Ma dopo le foto sono particolarmente appaganti i veloci spuntini lungo la Nakamise, il vialetto pedonale che conduce al Sensoji, il più vecchio tempio buddista di Tokyo data la suo origine nel settimo secolo. Durante il periodo Edo, Asakusa era l’epicentro culturale della città e il suo ricco patrimonio storico e spirituale è marcato acnor oggi da vari eventi stagionali.

Yanaka, piccola e un po’ fuori dai percorsi turistici più battuti, offre invece uno sguardo sulla zona più tranquilla del distretto, seppur immersa nella zona più tranquilla nella storia con i suoi templi buddisti, le tradizionali case giapponesi, gli accoglienti negozietti a conduzione familiare e i suoi deliziosi micini che non esitano a posare per una foto. Con molti edifici pre-guerra ancora in piedi, particolarmente da percorrere è Yanaka Ginza, la strada dello shopping costellata in negozietti tradizionali e ancora adagiata in un’atmosfera immutabile particolarmente amata da personaggi dell’arte e della letteratura.

Taito e i suoi seducenti richiami sono senza tempo, e a piedi è ancora più bella.

IL GIAPPONE E’ UN CAMPIONE DI QUALITA’, VELOCITA’ E PRODUTTIVITA’. QUAL’E’ IL SEGRETO DI QUESTO SUCCESSO?

Taito, distretto storico ricco di laboratori artigianali di tradizione centenaria e finestra su un mondo tutto d’arte perfezionata con la passione, è una risposta.

In Giappone la manualità è da sempre considerata un valore, tanto da credere che ogni oggetto da cui nasce può divenire un’opera d’arte sin tanto che è il risultato della necessaria focalizzazione e dedizione. E’ il codice tacito degli artigiani. Tra le centinaia di mestieri tradizionali ancora vivi nel paese, Taito è specializzata in non pochi.

Gli edo-furin, ad esempio, i delicati campanellini di vetro mossi dal vento che spesso si vedono appesi all’ingresso delle case in estate, da Shinohara Maruyoshi Furin sono ancora soffiati a mano. A Tsumami-do, invece, sono i tipici ornamenti di seta per capelli chiamati tsunami, le deliziose forcine realizzate con svariati motivi come petali, fiori e gru, ad essere realizzati uno ad uno con tecniche centenarie. e la chiyagami, carta giapponese stampata con colori vivaci e motivi tradizionali normalmente applicata con blocchi di legno, è anch’essa acquistabile in questo negozio di oltre cento sessant’anni.

Shinohara Maruyoshi Furin

Orario: dalle 10.30 alle 18 (mercoledì: dalle 11:00 alle 16:00; domenica: dalle 11:00 alle 17:00; chiuso il lunedì e le fesività nazionali)

Indirizzo: 4-25-12, Taito, Taito

Tsumami-do

Orario: dalle 11:00 alle 18:00 ( chiuso la domenica, il lunedì e i giorni festivi)

Indirizzo: 3-20-16, Asakusabashi, Taito

Oltre a Shinohara Maruyoshi Furin e Tsumami-do vi sono molti altri negozi nell’area di Taito che permettono sia ai principianti sia agli artisti già pratici di cimentarsi personalmente in alcune attività manuali. In alcuni di questi laboratori si parla inglese, a volte anche altre lingue. Insomma, lo shopping e le scorrazzate per la città vi hanno sfinito? Fermatevi un pomeriggio in uno di questi laboratori. Chissà, potreste scoprirvi artisti esperti voi stessi!

CONOSCERE LA CULTURA GIAPPONESE

Nella Shitamachi, a Taito in particolare, da lungo tempo vivono artigiani e artisti in svariati campi che l’hanno trasformata in una zona di Tokyo universalmente nota proprio come baricentro culturale della città.

Dalla partecipazione alla cerimonia del té all’apprendimento delle tecniche di realizzazione di produzioni in cera di svariati tipi di cibo, Taito è per eccellenza il luogo ove il turista può cimentarsi direttamente in attività manuali considerate patrimonio culturale del Giappone.

Asakusa Jidaya, per citarne una, è un centro dedicato alla cultura e alle arti giapponesi in generale, ove oltre a una scorrazzata su un riksho si possono prendere lezioni di calligrafia e provare a indossare un kimono, mentre il Café Nekoemon è una sorta di bar in cui il turista può creare e decorare da sé un gatto-statuetta di proprio gusto.

E se vi siete chiesti come sia mai possibile realizzare cosi fedelmente quelle riproduzioni di cibo spesso esposte fuori da molti ristoranti giapponesi, nella showroom Ganso Shokushin Sample-ya di kappabashi ve lo possono spiegare. In effetti è difficile credere che quelle lattughe e pezzi di tempura non sono reali.

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