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Dopo il devastante tsunami che ha colpito il Giappone nel 2011 e il conseguente disastro di Fukushima, i giapponesi stanno cercando di riprendersi da queste catastrofi. Dopo anni di sacrifici per la ricostruzione e varie campagne per incentivare il turismo, sono state infatti riaperte tre spiagge nella regione. Secondo i funzionari locali, l’apertura della spiaggia di Haragamaobama, situata a circa 40 chilometri dalla centrale Daichii,  aiuterà a cambiare la percezione dell’area, purtroppo ancora legata al disastro di sette anni fa. La spiaggia nella città di Soma è invece la più vicina all’impianto tra quelle riaperte.

AL MARE A FUKUSHIMNA: TRE SPIAGGE APERTE NELLA REGIONE

“Sono felice, perché la vita a Soma è sempre stata associata al mare prima del disastro”

Parole di Hiroyuki Ito, segretario generale dell’Associazione del turismo di Soma, che ha caricato l’immagine dell’apertura della spiaggia sabato sul suo account Twitter @somakankokyokai. Da anni le ispezioni non hanno rilevato materiali radioattivi nell’acqua di mare e al largo; la riapertura della spiaggia è stata ritardata soltanto durante la costruzione di infrastrutture per i bagnanti, ha detto. Ha inoltre aggiunto:

“Vogliamo che le persone dei paesi stranieri sappiano che Soma è un posto da visitare”

mare

Anche nella prefettura di Miyagi, a nord di Fukushima, giapponesi e turisti potranno fare il bagno in un’altra area colpita dal devastante tsunami: hanno infatti riaperto gli impianti nel fine settimana appena passato. Le spiagge della costa settentrionale del Pacifico del Giappone sono state gradualmente riaperte dopo la costruzione di enormi dighe per prevenire futuri danni da tsunami, e la sabbia, che era stata totalmente spazzata via nel disastro del 2011, è stata ripristinata.

TSUNAMI E DISASTRO DI FUKUSHIMA

Era l’11 marzo del 2011 quando un terremoto di magnitudo 9.1 colpì le profondità dellOceano Pacifico, mentre il conseguente tsunami causò danni diffusi e migliaia di vittime, portando anche alla fusione dei tre reattori della centrale nucleare di Fukushima, in quello che è stato definito il peggior disastro dopo quello di Chernobyl nel 1986. Nessuno è morto per radiazioni ma decine di migliaia di persone sono state costrette ad evacuare le loro case vicino alla centrale. A tutt’oggi, pur essendo alcune zone dichiarate non contaminate, sono ancora molti gli abitanti di quei luoghi che si sono trasferiti in altre parti del Giappone.

 

 

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