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Il calo demografico è un problema che attanaglia diversi paesi e, tristemente, accomuna sia il Giappone che l’Italia. Nonostante nel nostro paese questo problema venga affrontato (quando accade) in maniera piuttosto superficiale, il rischio è molto più sentito in terra nipponica.

Secondo il Japan Policy Forum, nel 2040 quasi 900 città e villaggi non esisteranno più e, in questo contesto, la cittadina di Okutama ha cercato un ultimo e disperato tentativo per limitare i danni e cercare di prolungare la propria esistenza: regalare case a chiunque ne faccia richiesta. Il centro urbano, posizionato a un paio di ore dal centro di Tokyo, ha lanciato un bando che richiede alcuni prerequisiti fondamentali per fare questa curiosa richiesta: bisogna avere meno di 40 anni, o avere un figlio con meno di 18 anni o, ancora, un genitore che ne abbia meno di 50.

Non solo: i richiedenti devono stabilirsi in pianta stabile a Okutama e investire nella manutenzione e nella ristrutturazione degli immobili. Ciò è dovuto al fatto che molte di queste abitazioni sono in pessime condizione o posizionate in aree a rischio frane.

La città giapponese che regala case e il progetto akiya banks

Questa iniziativa fa parte del progetto akiya banks (akiya in giapponese identifica le case abbandonate). Si tratta di una vera e propria lista che ogni comune propone di abitazioni fantasma. Queste possono essere generalmente acquistate per poco denaro e, talvolta, con cifre simboliche.

Nonostante l’iniziativa volenterosa, rimane un dubbio di fondo che è applicabile anche al nostro paese: non sarebbe meglio investire nelle famiglie, favorendo i matrimoni tra giovani coppie oltre a concedere incentivi per ogni figlio concepito? Iniziative come quella di Okutama infatti, appaiono come un semplice palliativo, capace solo di ritardare l’inevitabile.ù

Fonte: Repubblica

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