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Il sistema scolastico giapponese è davvero uno dei più severi al mondo? Hanno davvero pochissime vacanze durante l’anno?

Se siete curiosi di scoprire come funziona il sistema scolastico giapponese, leggete questo articolo in cui approfondiamo il tema “scuola in Giappone”.

In Giappone le scuole iniziano nel mese di aprile, che segna anche l’inizio del calendario universitario e delle aziende. Il primo giorno di scuola coincide spesso con uno dei fenomeni naturali più belli: la fioritura dei ciliegi.

Anche per questo motivo, la fioritura dei ciliegi rappresenta la gioventù e i nuovi inizi.

La percentuale di iscritti nelle scuole obbligatorie è del 100 per cento e il zero per cento è il tasso di analfabetismo; nonostante il fatto che il liceo sia facoltativo, la percentuale di iscrizione è del 96 per cento in tutto il paese, con una percentuale che si avvicina a 100 in tutte le grandi città.

Gli studenti giapponesi hanno una giornata scolastica di 8 ore, il che ne fa uno dei periodi scolastici più lunghi del mondo.

Di solito il numero di alunni in una classe non supera mai i 40.

Quasi tutte le scuole secondarie di primo ciclo impongono ai loro alunni di indossare la divisa, che deve essere sempre pulita e stirata; chiunque disobbedisca alle istruzioni non può entrare nel complesso scolastico e viene punito.

E’ anche vero, però, che le ragazze tendono ad accorciare la gonna una volta entrate in classe.

La divisa tradizionale della scuola giapponese si compone di uno stile militare per i maschi e di un completo stile marinaretto per le femmine.

Per quale motivo viene adottata la divisa?

La politica della divisa intende eliminare le barriere sociali tra gli alunni e prepararli all’atmosfera del lavoro, dove verrà loro richiesto di adottare uno stile di abbigliamento consono al proprio ruolo; inoltre, portare la divisa scolastica contribuisce a promuovere un sentimento di comunità tra i ragazzi.

Tuttavia, gli studenti non sono autorizzati a decorare la loro divisa con accessori (come spesso invece vediamo nei manga o negli anime) e le divise devono essere indossate esattamente secondo le istruzioni.

La divisa diventa anche il completo elegante da indossare fuori dalla scuola nelle occasioni di festa, e rimane comunque il capo d’abbigliamento più indossato dai ragazzi anche fuori dalla scuola, per testimoniare il proprio senso di appartenenza.

IL SISTEMA SCOLASTICO GIAPPONESE E’ CONSIDERATO UNO DEI MIGLIORI AL MONDO

Allo stesso modo, gli alunni giapponesi non possono scegliere la pettinatura che preferiscono: i maschi possono avere solo una pettinatura che non lasci differenze evidenti tra la lunghezza dei capelli, le femmine invece possono tagliarsi i capelli come preferiscono, ma è vietato mettere lo smalto, depilarsi o truccarsi, perchè in Giappone gli educatori pensano che gli alunni debbano concentrarsi sui loro studi piuttosto che sul loro aspetto.

Inoltre, agli alunni giapponesi è vietato avere relazioni sentimentali, per evitare distrazioni durante gli studi.

 Facciamo un piccolo test:

  • Prova a moltiplicare 26 per 117 e a darmi il risultato della moltiplicazione senza usare calcolatrici.

Probabilmente ti ci vorrà più un minuto… e per quanto riguarda la moltiplicazione di 123 per 321? Forse avresti bisogno di ancora più tempo.

Ebbene, i bambini giapponesi sono in grado di fare questa operazione in pochi secondi disegnando qualche riga: con questo metodo, qualsiasi bambino può farlo perchè tiene a mente i numeri disegnando e giocando, non imparando a memoria.

Alla fine dell’istruzione primaria i bambini giapponesi conoscono 106 kanji, mentre a 15 anni imparano altri 1130 kanji questi, come sapete, sono circa 50.000, ma quelli di uso comune sono molti di meno e ogni giapponese conosce in genere soltanto i kanji relativi al proprio ambito di lavoro.

In Giappone le scuole non hanno i bidelli: sono gli stessi studenti che fanno le pulizie, in periodi designati in cui lavorano insieme per pulire le aule, i corridoi e i bagni: anche questo metodo di insegnamento è sicuramente validissimo per insegnare ai bambini il rispetto per gli spazi comuni.

Noi svogliati studenti italiani abbiamo probabilmente tutti marinato la scuola almeno una volta nella nostra vita… al contrario, gli studenti giapponesi non perdono le lezioni e non arrivano a scuola in ritardo.

Inoltre, circa il 91 per cento degli alunni giapponesi ha indicato di non aver mai ignorato gli insegnamenti dei professori.

Nel caso in cui un insegnante dovesse assentarsi per qualche ragione, gli alunni non si aspettano di avere un supplente ma rimangono nelle loro classi e studiano autonomamente con i propri libri: difficile immaginare una situazione simile in una classe italiana!

Ma veniamo al tanto temuto argomento vacanze:  le vacanze estive in Giappone durano soltanto cinque settimane e questo tempo viene solitamente utilizzato per seguire lezioni private e portarsi avanti con gli studi, mentre la maggior parte degli alunni del mondo si gode queste vacanze per riposarsi e divertirsi.

La scuola materna è molto importante in Giappone: le ricerche dimostrano che gli alunni che frequentano la scuola materna hanno la tendenza a dare prestazioni migliori una volta raggiunte le scuole superiori, rispetto a chi non l’ha frequentata.

Non sorprende quindi che il 99 percento degli alunni giapponesi passi dalla scuola materna prima di iniziare la scuola elementare.

IL SISTEMA SCOLASTICO GIAPPONESE SI OCCUPA ANCHE DEL CIBO CHE VIENE FORNITO AI PROPRI STUDENTI

La scuola giapponese infatti fa del suo meglio per provvedere a ciò che gli alunni mangiano: pasti sani ed equilibrati sono alla base della mensa scolastica, anche se nella maggior parte dei casi non esistono delle vere e proprie mense: nelle scuole giapponesi, i bambini mangiano nelle proprie classi con i loro insegnanti e si servono il pranzo da soli, aiutati dalle cuoche della scuola.

Nelle scuole elementari e nelle scuole medie pubbliche il pranzo per gli studenti viene cotto secondo un menu standardizzato sviluppato non soltanto da chef qualificati ma anche da professionisti della salute.

Come ben saprete, nelle scuole giapponesi esistono anche i club sportivi.

Oltre ai suddetti club, in cui ogni studente può specializzarsi nella disciplina preferita,  vengono prese molto sul serio le lezioni di nuoto, che costituiscono una parte del programma di studi. Infatti, la maggioranza delle scuole in Giappone ha la propria piscina, in cui i bambini sono tenuti ad imparare a nuotare su una distanza minima.

Gli studenti che falliscono tale prova devono seguire dei corsi di recupero estivi.

Il principio del sistema scolastico giapponese è che ogni individuo ha qualcosa da offrire, anche se non è talentuoso o non dimostra una particolare intelligenza: per questo motivo nei primi anni di scuola vengono insegnati principalmente le buone maniere e il buon comportamento, così come ci sono lezioni di economia domestica anche negli anni della scuola superiore; per questo motivo non ci sono fallimenti o bocciature prima dell’ottavo anno di scuola.

Tuttavia, il sistema giapponese ha una tendenza verso l’elitarismo: in parole povere, bisogna sempre mirare alla scuola migliore per avere il massimo delle possibilità di entrare poi nelle migliori università ed infine trovare il miglior posto di lavoro.

Questo ha portato alla diffusione delle scuole preparatorie serali (juku), che hanno la doppia funzione di provare ad aumentare il livello scolastico dell’alunno e di rassicurare i genitori sul fatto che tutto ciò sia necessario per i loro figli; si tratta di scuole molto care, ma è un investimento che i genitori sono disposti a fare per il bene dei propri figli.

ESISTONO ANCHE DEI LATI NEGATIVI DELLA SCUOLA GIAPPONESE

Forse anche per questo motivo il sistema scolastico giapponese è stato denunciato per essere la causa dello sfinimento degli studenti; nel peggiore dei casi, oltre allo sfinimento mentale e psicologico, il sistema scolastico è responsabile dell’esclusione volontaria dalla vita sociale da parte di alcuni studenti, gli hikikomori, giovani che vivono rinchiusi in casa e isolati da tutto.

Questi ragazzi sono quelli che non sono riusciti ad adeguarsi al pesante sistema d’istruzione o che sono stati esclusi dalla scuola in cui avrebbero voluto iscriversi.

Non è una leggenda purtroppo anche il rapporto malato tra alcune madri con i propri figli che cercano i fargli scaricare le pulsioni sessuali masturbandoli, per non distrarli dalla propria istruzione.

E’ stato anche rivelato che gli scolari giapponesi imparano a memorizzare piuttosto che a pensare; ciò spiega per quale motivo la maggior parte degli alunni ha buoni risultati in matematica e in generale nelle materie scientifiche, ma spiega anche perché l’individuo giapponese sia dotato di mediocri capacità creative e non spicchi per buona conoscenza della lingua inglese e delle lingue straniere.

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