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Starbucks in Giappone

Si sa che in Italia siamo amanti dell’espresso e della moka, ma andando all’estero bisogna adattarsi un po’ e col tempo si può anche arrivare ad apprezzare diversi tipi di caffè, come quello filtrato, o quei fantastici intrugli dolciastri e terribilmente buoni preparati da Starbucks!

In Giappone, se stai pensando a dove poter bere un buon caffè hai varie possibilità. Tra le varie catene che si trovano un po’ in tutto il paese, abbiamo:

  • Dotour
  • Tully’s Coffee
  • Excelsior Caffè
  • Pronto
  • Cafè de Crie
  • Segafredo 

Tutti questi brand offrono un caffè più o meno buono, così come opzioni più o meno economiche per una colazione in stile occidentale, con cappuccino, brioche dolci e salate, torte, toast farciti, ecc.

Ma solo una di queste catene offre una varietà enorme di bevande a carattere stagionale: si tratta proprio di Starbucks.

Starbucks, che festeggia quest’anno il suo 25mo anniversario in Giappone, ad oggi conta 1.600 punti vendita in tutta la nazione e da sempre promuove non solo la sua cultura del caffè, ma anche la propria filosofia basata sulle relazioni umane all’interno dei propri store. 

Infatti, in Giappone (e non solo) Starbucks è il luogo dove poter studiare, incontrare gli amici, trascorrere ore a leggere un libro, lavorare con il proprio pc portatile,… il tutto senza essere disturbati da nessuno. Nessun cameriere verrà mai ad obbligarvi a consumare qualcos’altro se intendete tenere occupato il posto. Allo stesso modo, nessun cliente si sognerà mai di guardarvi con sguardo truce per obbligarvi ad alzarvi dalla comodissima poltrona in cui vi state quasi appisolando.

Inoltre, ha conquistato numerosissime posizioni strategiche all’interno delle grandi città giapponesi: basti pensare all’incrocio di Shibuya, che si può osservare dall’alto proprio sedendosi al bancone di Starbucks; oppure un’antica sala da the che è diventata la sede di una delle più belle e iconiche location del brand, a Kyoto; per non parlare del nuovissimo store a Oharai-Machi, vicino al famoso santuario Ise Jingu, disegnato per adattarsi naturalmente agli edifici storici presenti.

LA STORIA DI STARBUCKS IN GIAPPONE

Starbucks arriva in Giappone nel 1996: si trattava del primo mercato internazionale al di fuori degli USA, dove la catena è nata. Ad oggi, il Giappone è al 4° posto per importanza nel mercato globale di Starbucks.

Perché tanto successo? Per vari fattori, ma principalmente perché:

  1. è stata la prima catena ad introdurre ambienti per non fumatori;
  2. ha offerto fin da subito un’ampissima possibilità di personalizzazione delle bevande (latte di soya, decaffeinato, ecc.)
  3. ha introdotto il sistema drive-thru.

Ovviamente, a livello di immagine è stato fatto un lavoro ineccepibile: basti pensare a quante persone pubblicano quotidianamente su Instagram immagini dei loro drink o dolci a carattere stagionale, come l’iconico Sakura Latte o i classici Frappuccino e Matcha Latte, per capire quanto Starbucks sia un marchio forte e dall’identità ben precisa.

Il punto di forza indiscutibile della catena è proprio questo: un’immagine immediatamente riconoscibile e che denota uno status di “ricchezza” e benessere.

Ultimo ma non meno importante, il carattere stagionale e a tiratura limitata dei prodotti offerti da Starbucks: non solo le bevande e i dessert, ma anche un merchandising sempre accattivante e in costante aggiornamento.

Insomma, la vera domanda è: il caffè da Starbucks è buono?

La risposta è… ni?

Starbucks include nel proprio menu il classico espresso italiano, ma sarebbe falso dire che sia buono come quello delle nostre caffetterie. C’è chi sostiene che il problema alla base di tutto sia l’acqua giapponese, completamente diversa da quella italiana per le sue caratteristiche chimiche – basta bere un sorso dal bicchiere che vi portano gratuitamente in ogni ristorante per rendervene conto.

Tuttavia, un plauso alla catena che da sempre utilizza macchine da caffè di produzione italiana come la famosa Cimbali.

In conclusione: l’impegno c’è, la qualità anche. Il gusto è sicuramente diverso, ma il caffè da Starbucks resta un’esperienza da vivere a 360°: a differenza del nostro espresso, che va bevuto velocemente mentre è ancora caldo, il caffè di Starbucks è studiato per permettere al consumatore una degustazione lenta e consentire di godere dell’ambiente circostante.

Che in effetti è stramaledettamente bello.

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