Seleziona una pagina

Tokyo arcade: nella metropoli giapponese si trovano sale giochi di ogni genere e dimensione, e persino le più storiche resistono ai cambiamenti nonostante l’avvento delle console di ultima generazione.

Tuttavia, una delle più vecchie sale giochi rischia di sparire e non per l’ormai indiscutibile sopravvento di XBox e Playstation, bensì a causa del coronavirus.

Questa sala giochi si chiama Mikado e si trova nei pressi della stazione Takadanobaba, raggiungibile con la linea Yamanote, una delle linee JR che collega i quartieri più importanti di Tokyo; la sua popolarità è dovuta al fatto di avere cabinati leggendari e di essere specializzata nel genere picchiaduro e sparatutto. Inoltre tiene regolarmente tornei che attirano numerosi partecipanti e spettatori.

Purtroppo, non essendo un’attività di prima necessità, la sala giochi resta comunque aperta ma ha subito un inevitabile calo dei visitatori. In Giappone, infatti, le attività non sono obbligate per legge a chiudere, ma possono tenere aperto anche in questo periodo di pandemia, benché molti abbiano giustamente deciso di abbassare temporaneamente le saracinesche.

La brutta notizia è che il proprietario, Minoru Ikeda, stava pianificando di aprire una seconda sala giochi che potesse replicare il successo di Mikado, perciò, avendo fatto notevoli investimenti, ha dichiarato che se la situazione di mancanza di introiti si prolungherà ancora sarà costretto a chiudere. Per questo motivo ha avviato una raccolta fondi sul sito Campfire in cui chiede ai suoi sostenitori più fedeli di dargli una mano.

TOKYO ARCADE: SARA’ POSSIBILE SALVARE UNA SALA GIOCHI DAL FALLIMENTO?

Nella raccolta fondi ognuno può contribuire con qualsiasi importo, da 500 Yen (poco meno di 4 €), fino ad un massimo di 1 milione di Yen (circa 9.000 €); per ogni donazione, il signor Ikeda offre al sostenitore un premio di ringraziamento, come ad esempio un tot. di partite gratis in sala giochi o sconti sulla partecipazione ai tornei.

Il traguardo che si era prefissato era 20 milioni di Yen, ma l’importo raggiunto ha superato di gran lunga le aspettative: ha ricevuto ben 25 milioni di Yen in meno di due giorni!

Il supporto dei suoi fan è stato massiccio, ma d’altra parte c’era da aspettarselo visto che la sala giochi ha moltissimi sostenitori tra cui addirittura una coppia che si è sposata proprio lì: il 24 agosto 2017, infatti, la sala giochi è stata noleggiata per ospitare un matrimonio a dir poco singolare, con la coppia che si è sfidata al cabinato di Tekken per la prima volta in veste da neo-sposi.

CABINATO NELLE SALE GIOCHI

Un cabinato è una costruzione fatta in legno truciolato di un videogioco. A secondo di come è composto esistono tre diverse forme di cabinato:

  • Upright (Verticale, si erge perfettamente da solo ed quello più comune)
  • Cocktail (Ha la forma di tavolo, come ad esempio quelli da biliardo , spesso sono utilizzato per far divertire due giocatori)
  • Cockpit (I cabinati di questo tipo hanno una cabina di pilotaggio per il giocatore, sono dotati di sedile, volante o cloche per i simulatori di volo)

In Italia oramai se ne trovano veramente pochi, di solito i più sono quelli che si chiamano Mamecab, ovvero quei cabinati che al loro interno hanno una versione configurata dell’emulatore per pc denominato M.A.M.E.

Speriamo che anche in Italia e non solo in Giappone ci si ricordi delle piccole realtà cittadine e che la situazione torni presto alla normalità!

Vuoi conoscere gli ultimi articoli di Dreaming Japan non appena pubblicati? Seguici su Facebook e Instagram.

Fonte: Campfire

TI POTREBBE INTERESSARE:

Warehouse Kawasaki: la sala giochi sta per chiudere

Warehouse Kawasaki, ossia la sala giochi più strana, paurosa e instagrammata del Giappone sta purtroppo per chiudere. Il suo nome è diventato famoso anche grazie a Instagram, dove gli Igers più fashion si sono scatenati in foto artistiche con sullo sfondo i bizzarri interni della sala giochi.

Akihabara Sega Gigo: la sala giochi più famosa di Tokyo chiude!

Akihabara Sega Gigo: un nome che potrebbe non dirvi nulla, ma di sicuro se cercate “Akihabara” su Google capirete immediatamente di cosa si tratta…

Pubblicità